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Un bar dove piangere: quando il design accoglie la fragilità

  • Fabrizio Majerna
  • 30 ott
  • Tempo di lettura: 1 min

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© Credits Majthesign


In Giappone nascono i “Crying Café”, spazi progettati per lasciare andare le lacrime: un nuovo linguaggio dove emozione, design d’interni e identità visiva si incontrano.

Con l’apertura dei Crying Café, il Giappone introduce un’esperienza dove il locale diventa rifugio emotivo — uno spazio privato e al contempo condiviso, pensato per la tristezza, il rilascio e la liberazione dalle pressioni quotidiane. L’interior design di questi locali è accurato: legno chiaro, cabine private, luci soffuse e un cartello all’ingresso che recita “Negative people only”. Dal punto di vista del brand e della comunicazione, è interessante come il rito del pianto venga trasformato in mission visiva: il drink sorseggiato, lo sguardo nascosto, la ritualità del momento diventano segni distintivi di un’esperienza.Sul versante creativo, questo tipo di spazio insegna che il design d’esperienza non serve solo a celebrare il successo o la gioia, ma può anche accogliere la vulnerabilità — e farlo con estetica, cura e intenzionalità.

👉 E tu, come progetteresti un locale che celebra la fragilità come atto creativo?

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